Turismo slow e Toscana, tra cammini, borghi, enogastronomia e sport


convegno turismo slow a pisa

Conoscere e vivere i territori in maniera responsabile e sostenibile: è il turismo slow, o turismo lento, una delle tendenza di viaggio che si sta affermando, in contrapposizione al turismo di massa.

All’analisi di questa tendenza è stato dedicato il convegno “Turismo slow: linfa vitale per valorizzare borghi e cammini”, anteprima della XXIII Borsa del turismo delle 100 città d’arte e dei piccoli borghi, che si è tenuto il 7 maggio alla Biblioteca dei Cappuccini di Pisa.

Il convegno, organizzato da Confesercenti Toscana nord, ha permesso a istituzioni e operatori di confrontarsi sul tema del turismo slow e di presentare esperienze di questo tipo già messe in atto in alcune regioni.

alessandro tortelli spiega caratteristiche del turismo slow

“Il Movimento Slow è nato come movimento culturale nel 1986 grazie a Carlo Petrini: in protesta all’apertura di un McDonald in piazza di Spagna, nacque infatti Slow Food – ha spiegato Alessandro Tortelli, direttore CST Firenze, che è intervenuto subito dopo i saluti istituzionali – Oggi si parla di slow tourism o turismo slow come di un nuovo modo di intendere la vacanza, in contrapposizione al turismo “mordi e fuggi”. L’obiettivo è valorizzare e promuovere i territori in modo responsabile e sostenibile, nel rispetto delle tradizioni e dell’ecosistema locale, coinvolgendo viaggiatori, operatori e comunità locale”.

Caratteristiche del turismo slow sono la ricerca di autenticità e di vere esperienze, la scoperta della cultura e delle tradizioni locali, il basso impatto ambientale, l’accessibilità e l’alta qualità della vacanza.

Un modo di viaggiare che può essere declinato in più settori ma che ben si sposa con alcuni di essi: i cammini, i borghi, le tradizioni enogastronomiche e alcune forme di vacanze attive.

schema turismo slow

Come illustrato dal direttore Tortelli, la Toscana è già portatrice di esperienze di questo tipo:

Via Francigena

E’ il primo prodotto turistico riconosciuto dalla Regione Toscana (link), un percorso di 400 km che attraversa 5 province e 39 comuni.

Oltre alla componente naturalistica, il percorso conta 162 musei, 3 siti Unesco e oltre 40 tra ville fortezze e giardini, oltre a diversi itinerari enogastronomici.

Nel 2018 i comuni della Francigena hanno registrato oltre 2 mln di arrivi con oltre 6 mln di presenze e una permanenza media di 2,9 notti. Tra 2010-2018 le presenze sono cresciute del +5%.

Borghi

Sono 119 i borghi toscani al di sotto dei 5000 abitanti e 20 quelli inseriti nei vari circuiti dei borghi.

Dal 2010 la crescita di arrivi è stata di oltre il 30% mentre i pernottamenti sono aumentati del +12%, per una permanenza media di 4,2 giorni. Una tipologia di turismo che attrae soprattutto gli
stranieri, che crescono del +26%.

Eccellenze enogastronomiche

Secondo elaborazioni CST su dati Banca d’Italia, in Toscana l’enogastronomia è la terza motivazione di viaggio dopo città d’arte e mare. Un turismo che si concentra soprattutto tra giugno e novembre, con picco ad ottobre.

La Toscana ha dedicato a questo tema Vetrina Toscana per promuovere la qualità e le produzioni tipiche dei territori mentre l’Associazione Confesercenti il progetto Girogustando, una serie di percorsi mirati alla qualificazione dei pubblici esercizi ed al miglioramento dell’offerta gastronomica.

Sport

Dal 2008 al 2017 i flussi turistici in Toscana derivanti da attività sportive sono cresciuti del +25%. Cresce anche il numero degli sport per i quali si fa turismo, come cicloturismo, running, golf o sport avventura.

Oltre 9 milioni i pernottamenti in strutture ricettive per un volume di affari di oltre 900 mln di euro, con forte crescita degli stranieri. Molte amministrazioni locali vedono nello sport un fattore importante di ampliamento della stagione turistica.

“Cammini, borghi, sport ed enogastronomia possono avere più ruoli all’interno di un sistema territoriale legato al turismo: possono rappresentare infatti una motivazione aggiuntiva per il viaggio ma, in taluni casi, anche quella principale – ha concluso Alessandro Tortelli – In particolare le forme di turismo slow possono dare valore qualitativo a territori meno conosciuti, contribuendo in questo anche a delocalizzare i flussi turistici”

francesco palumbo illustra nuova legge turismo della toscana

Un percorso che può essere favorito dalla Legge sul turismo della Regione Toscana, approvata nel 2016.

“Conoscere le tendenza del mercato è fondamentale per impostare una strategia di prodotti turistici– ha spiegato infatti Francesco Palumbo, direttore di Toscana Promozione Turistica – La legge regionale della Toscana aiuta pubblico e privato a strutturare insieme l’offerta proprio su queste basi e a studiare le migliori forme di promozione sui diversi mercati”.

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