Una presenza di flussi concentrata tra primavera ed estate con un calo di presenze registrato in otto anni, soprattutto per il mercato nazionale: è il quadro del turismo in Versilia, secondo quanto emerso dai dati presentati dal Centro Studi Turistici.
I dati sono stati presentati dal direttore di CST Firenze, Alessandro Tortelli, durante l’incontro “Quale turismo per la toscana e la costa apuana?”: il dibattito, che si è tenuto domenica 7 luglio a La Versiliana, era stato organizzato dal quotidiano La Nazione, per celebrare i 160 anni dalla propria fondazione.
Moderato dal direttore de La Nazione, Francesco Carrassi, e con la partecipazione di Paolo Corchia, presidente Associazioni albergatori di Forte dei Marmi, l’incontro è stata l’occasione per tracciare un quadro dell’andamento del turismo sulla costa toscana, con particolare attenzione a a quella apuana e alla situazione della Versilia.
Costa toscana: presenze concentrate tra primavera e estate
Come spiegato dal direttore Alessandro Tortelli, la costa toscana è composta da 8 ambiti territoriali omogenei che racchiudono 83 comuni, di cui 34 costieri.
Nel 2018 sono stati 4.675.457 gli arrivi di turisti sulla costa toscana, per 21.209.287 di presenze, con una media di permanenza di 4,5 notti. Tra 2010-18 l’andamento degli arrivi ha visto una crescita generale del + 23,55% mentre le presenze sono aumentate di +3,57%, con una diminuzione della permanenza media.
Il turismo sulla costa toscana si caratterizza ancora come fortemente stagionale: i flussi infatti si concentrano principalmente tra aprile e settembre, con punte massime a luglio (846.879 arrivi per 4.902.324 presenze) e agosto (857.100 arrivi per 5.651.743 presenze).
Versilia: -3% di presenze negli ultimi 8 anni
I dati del turismo sulla costa toscana sono confermati anche per l’ambito turistico omogeneo della Versilia. Quest’ultimo è composto da 7 comuni per una superficie di 356 kmq.
Nel 2018 gli arrivi nell’ambito della Versilia sono stati 644.200 per 2.596.250 presenze, con una media di permanenza di 4 notti. La percentuale di flussi si concentra prevalentemente nei mesi primaverili e estivi, che da soli raggiungono l’88%.
Sempre dall’analisi dei dati 2010-18, se gli arrivi in Versilia sono cresciuti del +15,9%, le presenze risultano invece calate del -3,1%, soprattutto a causa del mercato nazionale. Anche l’analisi dei posti letto mostra una trasformazione del territorio: dalle 518 strutture del 2010 siamo saliti alle 579 del 2018, con un calo però del numero dei posti letto, passati da 35.971 del 2010 agli attuali 33.821.
“La Versilia è sempre stata una delle destinazioni storiche del turismo in Toscana ma negli ultimi anni abbiamo assistito a notevoli cambiamenti nel modo di fare vacanza di stranieri e italiani e questo ha inciso anche sui numeri di questa parte di Toscana – ha spiegato Alessandro Tortelli, direttore di CST Firenze – È necessario comprendere i mutamenti avvenuti ed organizzare l’offerta turistica per intercettare i nuovi viaggiatori, lavorando sulle attrattive del territorio che vadano oltre il balneare”.
Proprio per aiutare i territori a riorganizzare un nuovo sistema turistico, la Regione Toscana ha introdotto gli ATO, ambiti turistici omogenei: si tratta di raggruppamenti di comuni che lavorano in sinergia con Toscana Promozione Turistica, agenzia regionale per la promozione del turismo, per strutturare una propria offerta e promuoverla in Italia e all’estero.
“Gli ATO sono strumenti nati per favorire la sinergia tra pubblico e privato – ha concluso Alessandro Tortelli – Fare rete oggi è infatti fondamentale per riuscire a far fronte alle nuove sfide del turismo e diversificare la propria offerta, così da intercettare più fasce di pubblico”