Crollo per il turismo digitale nel 2020 ma la voglia di viaggiare degli italiani sembra resistere: è quanto emerso dalla consueta indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel turismo del Politecnico di Milano, presentata a TTG Travel Experience 2020.
L’indagine ha mostrato come, dopo anni di crescita e un’ottima partenza tra gennaio e febbraio, a seguito dell’emergenza sanitaria il turismo digitale nel 2020 abbia registrato il crollo dell’ecommerce con un -56%: il valore complessivo del settore è stato di 4,8 miliardi, oltre 10 miliardi in meno rispetto al 2019. Un valore in controtendenza rispetto ad altri settori, come il food che ha invece registrato un +70%.
Nonostante una lieve ripresa nei mesi estivi per alcuni settori (tra i dati citati anche quelli di CST Firenze per Assoturismo Nazionale ripresi da Corriere della Sera) la crisi ha pesato su tutta la filiera, in modo maggiore sul turismo organizzato: tour operator e Crociere, Network e Agenzie di viaggio hanno registrato perdite tra il 70 e il 90%.
Tra i comparti in cui l’impatto è stato meno pesante, risulta l’ospitalità extra-alberghiera, anche se con distinguo: se per le destinazioni open air il calo è stato più contenuto (25% in media), nelle metropoli e città d’arte la sofferenza è stata maggiore.
L’emergenza sanitaria non sembra però aver intaccato il desiderio di viaggiare come dimostrerebbero sia il monitoraggio ENIT-MIBACT sia l’indagine Sojern: il 58% degli italiani starebbe pensando di fare una vacanza in autunno e il 33% ipotizza di andare in vacanza a Natale. Confermata la crescita della tendenza alle prenotazioni “last minute”, a causa della forte incertezza.
Più complessa la situazione per il settore business travel: la ripresa dei viaggi per lavoro in estate è stata solo del 5% rispetto al 2019 e le previsioni sembrano improntate alla prudenza. A pesare potrebbero essere anche le nuove modalità di lavoro, a cominciare dal lavoro da remoto.
In generale, comunque, l’indagine dell’OITD sembra confermare nuovi comportamenti di viaggio: oltre alla crescita delle prenotazioni last minute, gli operatori avrebbero registrato un deciso aumento delle prenotazioni effettuate tramite canali digitali diretti. In crescita anche il ricorso alla tecnologia durante il viaggio a cominciare dal self check-in per limitare i contatti.
Proprio dalla tecnologia potrebbero venire strumenti in aiuto di destinazioni e operatori per superare l’emergenza: a cominciare dalla possibilità di anticipare o prolungare le esperienze turistiche, grazie a visite guidate, corsi o altre attività esperienziali online, oltre allo sviluppo dell’eCommerce di prodotti legati al viaggio e al territorio.
Altro aspetto sottolineato da OITD è il cosìdetto holiday working, ovvero la possibilità di lavorare per brevi o lunghi periodi da luoghi di vacanza. Secondo OITD se in Italia nel 2019 solo 1,3 milioni di occupati utilizzava la propria abitazione come luogo di lavoro, la crisi del Covid ha proiettato oltre quota 8,2 milioni il bacino di potenziali smart worker che potrebbero essere intercettati.
Infine, l’ultimo aspetto ritenuto importante in vista della ripresa del settore è quello della sostenibilità ambientale e sociale: la maggiore attenzione al problema dell’inquinamento e dell’affollamento potrebbe premiare le destinazioni e le pratiche più sostenibili, accentuando un trend già in corso prima dell’emergenza.
I dati dell’indagine di OITD sono disponibili sul sito internet.