Costa Toscana: diversificare offerta e integrare le realtà per rilanciare il turismo


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Crescita di arrivi ma calo di presenze ed una sofferenza nei confronti di altre destinazioni più competitive: è un quadro a luci e ombre quello del turismo sulla costa toscana emerso dallo studio realizzato dal Centro Studi Turistici di Firenze.

Lo studio è stato presentato durante il convegno Costa Toscana. Il brand per lo sviluppo della Regione, organizzato dal Consiglio Regionale Unipol e tenutosi a Livorno, nelle scorse settimane.

Dopo aver messo in luce alcuni elementi del sistema economico della costa, l’analisi di CST Firenze ha fornito il quadro dello stato del turismo sulla costa toscana, dalle Apuane fino alla Maremma, analizzando offerta ricettiva, domanda, servizi e stagionalità dei flussi.

E’ emerso come tra 2010 e 2015 l’offerta turistica sulla costa toscana sia andata crescendo: i posti letto sono aumentati del +4,9%, pari a circa 14.000 unità in più. Sulla costa si concentrano 4.286 esercizi e 298.332 posti letto, ovvero circa il 28,6% degli esercizi e il 54,1% dei posti letto della Toscana.

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Ad una crescita dell’offerta è corrisposta, però, una domanda altalenante: tra 2010 e 2015 sono aumentatati infatti gli arrivi (+9,6% pari a +345.000 unità) ma sono diminuite le presenze del -0,5% (-95.000 unità a differenza della Toscana che ha segnato +5,9% di presenze).

In particolare nel 2015 sulla costa toscana sono arrivati 3.945.014 turisti (sono stati 12.908.613 in tutta la Toscana) mentre le presenze sono state 19.743.544 (44.789.039 in Toscana).

La domanda risulta fortemente stagionalizzata: il 79% delle presenze infatti si colloca tra giugno e settembre. In particolare, agosto è il mese degli italiani, mentre gli stranieri preferiscono luglio ma si distribuiscono uniformemente anche tra giugno, agosto e settembre.

Tra le mete più ambite ci sono Arcipelago Toscano e Costa degli Etruschi-Val di Cecina (10,7%), seguite da Maremma (10,5), Costa Apuana (10,3%), Versilia (8,1%) e area pisana (3,8%).

La tipologia di turista che emerge dall’analisi è quella di una clientela individuale, costituita soprattutto da gruppi familiari che arrivano quasi sempre con mezzo proprio e si distribuiscono tra l’offerta mare riviera e/o mare villaggio/campeggio.

Le motivazioni prevalenti della scelta sono la “Tradizione familiare”, il “Relax-clima”, la “Vicinanza geografica” e l’”Ambiente naturale”. Molto elevata la quota dei vacanzieri abituali e di turisti toscani.

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“Lo sviluppo dell’offerta territoriale della costa toscana risente della forte stagionalità, centrata sul periodo estivo – ha commentato Alessandro Tortelli, direttore di CST Firenze, che ha presentato lo studio – Il sistema di offerta balneare ha fatto emergere progressivamente un generale stato di maturità del prodotto e alcune aree hanno ridotto la capacità attrattiva anche nei confronti dei mercati stranieri. La costa toscana soffre la competitività di altre destinazioni che offrono alternative di vacanza, spesso a prezzi più convenienti”.

Cosa fare per migliorare l’andamento del turismo sulla costa toscana?
Lo studio ha provato a fornire alcuni soluzioni, basate su una forte diversificazione della tipologia di servizi offerti (piccoli borghi, natura e turismo, agroalimentare, artigianato, nautica senza barca, diportismo) e sull’integrazione tra le varie realtà (costa entroterra, costa e città d’arte, terre etrusche, sport).

“Il turismo sulla costa toscana ha grandi potenzialità, occorre però intervenire su alcuni punti – ha concluso Alessandro Tortelli – Bisognerebbe superare i problemi infrastrutturali, predisponendo servizi di collegamento tra i punti terminali (aeroporti e stazioni) e le località costiere, per facilitare l’accesso anche alla domanda individuale che predilige l’uso del trasporto collettivo. Inoltre, dovrebbero essere programmati almeno in alta stagione, servizi di mobilità costiera coordinati, superando i limiti imposti dalla suddivisione amministrativa e assecondando la continuità geografica del territorio. Infine andrebbero tutelate e valorizzate meglio le risorse offerte, dal mare, all’enogastronomiche, alla cultura, all’artigianato e alle attività sportive”.

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“L’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze conferma ancora una volta il settore turismo come fenomenale volano di sviluppo, soprattutto in un ambito come la Costa Toscana, ricco di “segmenti” di alto livello: dal mare alla campagna, dal sistema museale e archeologico alla produzione agricola, dalla qualità dell’artigianato e dell’enogastronomia, alla particolarità della laguna di Orbetello. Si conferma però, ancora una volta, l’inadeguatezza delle politiche complessive messe in campo per lo sviluppo – ha commentato Massimo Biagioni, presidente Consiglio Regionale di Unipol – Il turismo non può fare tutto da solo, deve essere sorretto da sostegni per formazione continua, ristrutturazione degli esercizi, promozione e coordinamento, integrazione con gli altri settori”.

Secondo Biagioni, però, la questione centrale resta quella delle infrastrutture, dalle strade e autostrade, al sistema portuale (“dove Carrara deve rientrare nella programmazione toscana”) e aeroportuale, unitamente al tema dell’innovazione, dei servizi informatici e della banda larga. “Il pubblico deve riuscire a far diventare il sistema dei servizi un sostegno alle attività economiche e non un appesantimento costoso – ha concluso Massimo Biagioni – Così come i borghi toscani vanno difesi dall’effetto disneyland e/o dalla desertificazione con programmazione adeguata di centri di grande distribuzione che distorcono i consumi e i flussi economici e creano squilibri a quello che nel mondo è conosciuto come il “made in Tuscany”: gusto, arte, cultura, qualità della vita”.

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