Un fenomeno che attrae investimenti, offre opportunità lavorative e accresce il senso di appartenenza ma allo stesso tempo provoca aumento dei prezzi di beni e servizi e fuga dal centro storico: è la percezione del turismo a Firenze secondo quanto rilevato dall’indagine Il turismo a Firenze: il punto dei vista dei residenti, realizzata da Fondazione Romualdo del Bianco – Life beyond tourism, ETOA e CST Firenze.
“Questo studio rappresenta solo il primo passo di una riflessione sul fenomeno del turismo che pone al centro l’opinione dei residenti, dato che questo fenomeno impatta direttamente sulla loro vita economica e sociale: basta pensare che nel 2015, Firenze ha accolto oltre 3,58 milioni di turisti per oltre 9,2 milioni di pernottamenti”, spiega Alessandro Tortelli, direttore di CST Firenze che ha illustrato i dati in Palazzo Vecchio, alla presenza di Giovanni Bettarini, assessore al turismo del Comune di Firenze, Nick Greenfield, head of tour operator relation ETOA, Carlotta Del Bianco, Fondazione Romualdo del Bianco, e Fabrizio Ajò, coordinatore del progetto Fabrizio Ajò Marketing Consultancy.
Il sondaggio, online e cartaceo, era stato condotto dal 12 Aprile al 12 Maggio 2016 e ha visto la partecipazione di 2.963 persone, tra fiorentini e persone che frequentano Firenze per lavoro o studio. Le risposte valide sono state 2.264, di cui il 50,9% maschi e il 49,1% femmine.
La maggior parte dei partecipanti al sondaggio è risultata residente nel Quartiere 1 (24,3%), a seguire Quartiere 2 (21,1%), Quartiere 5 (15,9%), Quartiere 4 11%), il Quartiere 3 (8,2%); a questi si aggiungono il 19,5% di residenti in altro comune, dentro o fuori area metropolitana. Di questi il 25,5% appartiene alla fascia di età fra i 41 e i 50 anni, il 22,4% fra i 51 e i 60, il 18% fra i 31 e i 40, il 15,5% tra 61-70, il 12,8% tra 18 e 30 e il 6% over 70.
Il questionario prevedeva 22 domande suddivise in tre sezioni (impatti sociali, culturali e economici del turismo): i risultati che emergono dall’analisi dei dati mostrano una maggioranza del campione di cittadinanza (43,1%) che si dice preoccupato di come si sta sviluppando il turismo a Firenze e vorrebbe una pianificazione più attenta, seguito da chi (30,7%) è contento di come è cresciuto finora ma ne vorrebbe uno sviluppo diverso.
Tra gli effetti negativi del turismo a Firenze viene segnalato l’aumento dei prezzi di beni e servizi (80% delle risposte), mentre quello più positivo è la possibilità di sviluppo di nuove opportunità di lavoro seguito dalla crescita di appeal per investimenti (60-80%).
Altro aspetto interessante messo in luce dalla ricerca è che una fascia molto larga del campione (tra il 60 e l’80%) identifica con negatività media l’impatto del turismo sullo spopolamento del centro storico, mentre oltre la metà (tra il 50% e il 60%) riconosce al turismo la capacità di aumentare consapevolezza e orgoglio di vivere in una città Patrimonio Mondiale Unesco. Nessuna conseguenza invece viene percepita sul fattore sicurezza cittadina così come per l’eventuale sottrazione di risorse ad altri settori o per la tutela del patrimonio artistico.
Il sondaggio ha anche permesso di individuare 72 diverse vie/piazze/zone di Firenze che i residenti dichiarano di evitare per l’affluenza turistica: nelle prime tre posizioni ci sono Piazza Duomo (22.6%), Via Dei Calzaiuoli (17.6%) e Ponte Vecchio al (7.9%).
Oltre mille infine i suggerimenti arrivati dai cittadini per migliorare lo sviluppo turistico della città. Tra questi spiccano la riqualificazione della domanda per diminuire la pressione dei flussi; l’aumento dei controlli sui venditori ambulanti e l’istituzione di un codice di comportamento per i turisti; interventi a garanzia della vivibilità del centro storico per i residenti; decentramento e destagionalizazione dei flussi; miglioramento della mobilità urbana e delle infrastrutture di accesso alla città; tutela della rete commerciale come patrimonio culturale e soprattutto come valore di autenticità e qualità della vita dei residenti.
“Al di là dei singoli risultati, il dato che sintetizza il “pensiero” dei fiorentini verso il turismo è quel 77% di rispondenti che chiede di modificare le politiche di sviluppo, pianificando al meglio la crescita del mercato – conclude Alessandro Tortelli – Uno dei principali aspetti su cui convergono i suggerimenti dei fiorentini è un modello di sviluppo che modifichi il profilo del turismo della città, meno mordi e fuggi e più interessato al patrimonio culturale, alla ricerca dei valori autentici custoditi dalla popolazione locale”.
“Il turismo è una ricchezza e mi fa piacere che questo sia percepito dai cittadini; terremo comunque conto dei suggerimenti e degli spunti arrivati tramite questo sondaggio – ha concluso Giovanni Bettarini, assessore al turismo del Comune di Firenze, che ha annunciato che l’edizione 2017 di Hoteliers European Marketplace 2017 di Etoan si terrà a febbraio a Firenze.
I risultati dello studio Il Turismo a Firenze: il punto di vista dei residenti sono disponibili sul sito www.firenzeriesponde.it
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