Cresce l’offerta online dell’extralberghiero e in particolare quella degli affitti brevi in Italia: dal 2010 al 2018 la crescita delle strutture ricettive extralberghiere è stata del +57,41% in termini di esercizi con un incremento medio annuo del +7,2%. E’ quanto emerge dall’indagine su “Affitti brevi e offerta turistica” realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo e Confesercenti Emilia Romagna, e presentata a TTG 2019.
L’indagine è stata illustrata da Alessandro Tortelli, direttore CST Firenze, durante l’incontro al quale hanno partecipato Andrea Corsini, assessore al Turismo e Commercio della Regione E.R., Filippo Donati, presidente Assohotel Confesercenti E.R., Giulia Gervasio, di Assoturismo E.R. e numerosi operatori del settore.
Lo studio sugli affitti brevi in Italia e in Emilia Romagna, realizzato dal 23 settembre al 2 ottobre 2019 su sette portali online di strutture ricettive, ha aggiornato quella già presentata lo scorso anno.
In Emilia Romagna la crescita delle strutture extralberghiere è stata pari addirittura a +213,9% (crescita del +20,1%dei posti letto) con gli alloggi in affitto cresciuti del +679% (+114% dei posti letto), seguiti da B&B (+44,3%) e agriturismi (+21,8%).
Per quanto riguarda l’offerta online regionale, tra 2018 e 2019, l’incremento più significativo è stato rilevato dagli “alloggi privati”, con una media del +8% nei sette portali analizzati.
Tra questi, da sottolineare la crescita delle strutture su Booking.com, pari a 7.135 (+24%). In aumento gli appartamenti, passati da 1.935 a 2.760, così come quasi tutte le altre tipologie: alberghi (da 1.736 a 1.899), B&B (da 961 a 1.096), affittacamere (da 273 a 343), agriturismi (da 254 a 278), mentre diminuisce la presenza di case vacanze (da 448 a 435 attività).
La nuova indagine ha preso in considerazione anche il portale AIRBNB, attraverso l’elaborazione da parte di CST dei dati di AIRDNA (società specializzata nel reperimento e commercializzazione dei dati relativi alla piattaforma AIRBNB).
A settembre 2019, Airbnb registrava 13.182 annunci in Emilia Romagna, suddivisi fra Casa Intera/Appartamento (8.869), Stanza Privata (4.175) e stanza Condivisa (138 annunci).
Apprezzabile anche la crescita di Airbnb in alcune delle singole città dell’Emilia Romagna, a cominciare da Bologna: a settembre 2019 gli annunci erano 4.295 (nel 2018 erano 3.450). Si tratta per il 70% di case/appartamenti (63% nel 2018), per il 29% di stanze private (34%) e per il 2% di stanze condivise (2%).
Consulta tutti i dati dell’indagine sul sito di confesercenti emilia romagna.
Durante il convegno, Andrea Corsini, assessore al turismo della regione Emilia Romagna, ha ricordato l’entrata in vigore del codice identificativo per le strutture ricettive extralberghiere, sottolineando che si tratta di un primo passo per fare chiarezza su una materia in continua evoluzione e sulla quale anche lo Stato deve legiferare.
“Noi non ce l’abbiamo con i privati – ha concluso Filippo Donati, presidente di Assoturismo Emilia Romagna – E’ necessario però che le regole siano uguali per tutti, consentendo a tutte le tipologie ricettive di agire in modo competitivo senza svantaggi di natura fiscale e burocratica”.