Osservare, analizzare, comprendere: la ricerca nel turismo firmata CST Firenze


ricerca nel turismo

Intervista a Gianfranco Lorenzo, responsabile team ricerca CST Firenze

Osservare, analizzare, interpretare. In una parola: comprendere. 


È l’obiettivo del settore Ricerca del Centro Studi Turistici di Firenze, creato 50 anni fa con l’intento di fornire strumenti per analizzare il fenomeno del turismo, e oggi punto di riferimento a livello nazionale per istituzioni, destinazioni e operatori del settore.

Il team raccoglie, elabora e interpreta dati, sviluppa modelli previsionali e analizza i comportamenti dei viaggiatori, stilando report periodici, fornendo consulenza strategica ed elaborando progetti.

L’attuale responsabile, Gianfranco Lorenzo, coordina la squadra composta da Alessandro Papini e Antonella Galli.

Con lui ripercorriamo l’evoluzione del turismo e il lavoro di CST in questi 50 anni, con uno sguardo al futuro.

Direttore Lorenzo, CST Firenze è nato nel 1975 per studiare il turismo. Quali sono stati i cambiamenti più significativi registrati in 50 anni?

L’evoluzione del turismo è sempre stata legata ai cambiamenti economici, sociali, culturali e tecnologici. Quindi tutti gli andamenti congiunturali o i mutamenti della società hanno condizionato in qualche modo anche il settore, ma le trasformazioni strutturali di questo settore sono avvenute negli anni ’80 e ’90 a seguito della liberalizzazione del trasporto aereo e dell’introduzione delle nuove tecnologie, che hanno contribuito a rendere più accessibili i viaggi.

La deregulation creò le condizioni per la nascita di nuove compagnie aeree, l’apertura di nuove rotte e l’abbassamento delle tariffe, ma chi contribuì maggiormente alla crescita del turismo furono le compagnie low cost e le proposte “all inclusive” dei grandi tour operator europei verso le località esotiche o del Mediterraneo.

A ciò si aggiunsero le nuove tecnologie, in particolar modo i GDS (Global Distribution Systems), che rafforzarono le agenzie di viaggio e i tour operator. Alla fine degli anni ’90 , però, le stesse imprese “subirono” le conseguenze della diffusione di Internet con la comparsa delle prime piattaforme di prenotazione diretta come Expedia e Booking che resero marginali i servizi di intermediazione.  Dopo anni di difficoltà oggi le agenzie di viaggi e i tour operator sono ritornati al loro ruolo di attori principali del sistema turistico. Grazie infatti alla loro professionalità e alle garanzie di tutela dei turisti hanno riacquistato la fiducia dei clienti.

Invece, un aspetto più recente che ha impattato fortemente sul turismo, per fortuna ormai rimosso anche dall’immaginario collettivo, è il COVID-19 con il crollo senza precedenti del settore tra il 2020 e il 2021, a cui è seguita una forte ripresa negli anni immediatamente successivi. Anche questa circostanza ha cambiato i paradigmi del mercato turistico, spingendo le imprese verso una maggiore flessibilità dei servizi e la domanda a porre una maggiore attenzione alla salute, alle mete meno affollate, a forme di viaggi esperienziali e a basso impatto ambientale.

In questi periodi di grandi mutamenti il Centro Studi Turistici ha continuato a dare il proprio contributo osservando le dinamiche del mercato, interpretando i cambiamenti comportamentali dei turisti e condividendo con Enti pubblici, Associazioni di Categoria e singole imprese le informazioni sui nuovi trend della domanda, sulle dimensioni quantitative dei singoli target e sugli effetti dei nuovi processi organizzativi dei servizi richiesti dal mercato.

Qual è stato il contributo più importante che CST Firenze ha fornito in questi 50 anni?

Tutte le attività svolte dal Centro Studi Turistici sono state importanti, indipendentemente dall’argomento affrontato o dal ruolo del committente. Ogni studio realizzato e tutte le indagini svolte hanno contribuito a comprendere o ad interpretare aspetti particolari del turismo. E anche quando il CST ha progettato e organizzato la produzione di servizi ha contribuito a migliorare l’efficienza di alcuni Uffici pubblici, delle attività svolte dalle Comunità d’Ambito della Toscana, delle imprese che ne avevano fatto richiesta o di alcuni sistemi territoriali più ampi.

Certo l’obiettivo dei fondatori era di far comprendere a studiosi, amministratori e imprenditori la complessità del settore. In qualche modo oggi quella finalità è ancora il “compito” del Centro Studi e l’attività principale che lo sintetizza è l’Osservatorio Turistico: uno strumento flessibile che ha trovato una sua applicazione anche in ambiti diversi del turismo.

E’ proprio grazie all’attività dell’Osservatorio che oggi il Centro Studi Turistici è conosciuto in Italia come un Istituto di ricerca attendibile, non solo per le analisi sugli andamenti congiunturali del mercato, ma anche per le indagini specifiche sui diversi segmenti della filiera turistica.

Ma ad affermare il CST fuori dalla Toscana hanno contribuito in maniera determinante anche i Piani di marketing realizzati in diverse aree territoriali di altre regioni.

Guardando al futuro, quali saranno secondo lei le sfide per il turismo e quale il ruolo di CST nei prossimi anni?

Il ruolo principale che dovrà svolgere il settore ricerca di CST anche nei prossimi anni sarà quello di monitorare costantemente gli andamenti del mercato per cercare di anticipare non solo le dinamiche evolutive, ma soprattutto di individuare i principali profili comportamentali dei turisti e restituire le informazioni a coloro che programmano le politiche turistiche o che definiscono le strategie aziendali.

Attività che sono nel solco della tradizione del Centro Studi Turistici, ma che non possono ignorare i cambiamenti in atto e quelli che ci presenterà il futuro, compresi gli scenari che si apriranno nell’era dell’I.A. e della Realtà Virtuale.

Questo è però anche un momento di “grande confusione” che contribuisce a diffondere quel senso di “insicurezza” che tanto nuoce al turismo. Oggi il settore è più digitale, sufficientemente flessibile, attento ai paradigmi della sostenibilità e agli effetti dei cambiamenti climatici, ma è anche interessato da una inflazione strisciante che spinge in alto i prezzi dei servizi, condizionato da guerre e conflitti che in forme più o meno diverse possono influenzare le scelte dei viaggiatori.


Nel 2025 CST Firenze ha compiuto 50 anni.


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