Vacanze più brevi che privilegiano esperienze all’aria aperta e prenotate all’ultimo momento: sono alcune delle tendenze della domanda turistica 2020-2021 in Italia.
All’analisi del tipo di turismo nell’epoca della pandemia è stato dedicato il convegno “Turismo delle esperienze. Dopo il Covid, chi cerca cosa” che ha inaugurato la 1^ edizione del Festival del turismo esperienziale, a Firenze il 20 e 21 settembre.
Ad illustrare tendenze e conseguenze per le destinazioni turistiche è stato il direttore di CST Firenze, Alessandro Tortelli.
Turismo delle esperienze: la domanda turistica 2020-2021 in Italia
“Dopo il crollo nel 2020, il 2021 sta segnando una prima ripresa del settore del turismo in Italia, grazie soprattutto ai risultati dei mesi estivi, ma siamo ben lontano dai livelli pre Covid e l’andamento resta incerto – ha spiegato Alessandro Tortelli – Quello che è certo, invece, è che nell’ultimo anno la domanda turistica è cambiata, privilegiando nuove esigenze”.
Ecco le principali tendenze della domanda turistica 2020-2021 in Italia, illustrate dal prof. Tortelli:
- Desiderio di vacanza. Aver trascorso mesi rinchiusi in casa o comunque con mobilità ridotta ha innescato un generale aumento della voglia di viaggi e vacanze;
- Minore disponibilità a spendere. Le conseguenze di lockdown e chiusure forzate hanno intaccato la redditività di singoli e famiglie, diminuendo di conseguenza la capacità di spesa;
- Vacanze short break. I turisti hanno preferito fare diverse vacanze per evadere dalla quotidianità. Questo ha consentito di registrate un forte aumento dei viaggi di 3/4 giorni;
- Long stay. Aumento della ricerca di alloggi in case, ville e unità abitative per tempi più lunghi, utilizzandole magari anche per lavoro;
- Last Minute. In questo periodo si è ridotta molto la finestra di prenotazione e sono aumenti quindi i viaggi last minute e le esperienze a prenotazione immediata;
- Spazio e Natura. Prevalenza di destinazioni turistiche che offrono spazio e natura.
“Quello che è emerso inoltre è che il turista è sempre più in cerca di un certo tipo di esperienze, da fare da soli o in famiglia, nei luoghi di visita. Questo pone nuove sfide per i territori e le destinazioni, chiamate ad offrire servizi e attività per intercettare le nuove esigenze” ha aggiunto il prof. Tortelli.
Nuovi obiettivi per le destinazioni turistiche
Tra le principali esperienze richieste negli ultimi dodici mesi emergono quelle legate ad escursionismo e cicloturismo, con una forte crescita di interesse per itinerari e cammini, le visite ai borghi, la ricerca di tipicità e tradizioni e la riscoperta dei sapori locali.
“La ricerca di questo tipo di esperienze deve essere tenuta in considerazione dalle destinazioni turistiche che hanno la necessità di porsi nuovi obiettivi per intercettare la domanda e strutturare le offerte” ha spiegato Alessandro Tortelli.
In particolare, il direttore ha indicato alcuni dei principali obiettivi per le destinazioni:
- Rafforzare le relazioni di valore sia con operatori turistici del territorio, sia con domanda turistica affezionata, attraverso la fidelizzazione degli ospiti.
- Rafforzare l’immagine di un territorio unito. Una delle principali sfide è far si che tutta la filiera turistica di un territorio (amministrazioni/operatori) lavori insieme per offrire ai propri ospiti esperienze importanti.
- Individuare target specifici. Costruire “esperienze” rivolte a target specifici valorizzando gli aspetti caratteristici dei territorio.
- Offerte personalizzate per ogni stagione. Progettare nuove offerta per i viaggiatori nei vari periodi dell’anno e sviluppare la digitalizzazione per la costruzione di proposte personalizzate.
- Presidiare e migliorare gli strumenti di comunicazione consigliando il turista nella sua esperienza per accrescere non solo la notorietà ma anche il senso di comunità del territorio.
“La capacità di lavorare insieme per uno sviluppo turistico del territorio, attraverso il raggiungimento di accordi tra i vari attori, pubblici e privati, imprenditori e non, rappresenta un elemento fondamentale per una visione condivisa della strategia di sviluppo turistico – ha concluso il direttore di CST Firenze Alessandro Tortelli – Il valore forte deve essere l’integrazione, tra iniziative e risorse pubbliche e private, tra politiche di prodotto e politiche di territorio.