Innovare l’offerta turistica della Toscana per rispondere alle nuove sfide del mercato, attraverso un modello sostenibile, partecipato e digitale, che le permetta di mantenere la leadership tra le destinazioni turistiche: è l’obiettivo del documento strategico operativo Destinazione Toscana 2020.
Il piano è stato elaborato in questi mesi da Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con il Centro Interuniversitario di ricerca e turismo (CIRT) che si è avvalso del contributo del Centro Studi Turistici di Firenze, di IRPET e di Fondazione Sistema Toscana. La presentazione delle nuove linee guida del turismo toscano è avvenuta in un evento pubblico alla presenza di politici, istituzioni, enti ed operatori turistici al Cinema Teatro della Compagnia di Firenze.
Destinazione Toscana 2020 definisce le linee strategiche, gli obiettivi e le azioni a supporto dello sviluppo del turismo nei prossimi anni, puntando su alcuni aspetti fondamentali: innovazione tecnologica e organizzativa, valorizzazione delle competenze e qualità dei servizi.
Analizzando i mutamenti avvenuti negli ultimi anni nel mondo del turismo, l’idea sulla quale hanno lavorato i creatori del documento, è quella di un modello di sviluppo sostenibile del turismo, che permetta di valorizzarne i grandi attrattori come punti di partenza per l’esplorazione del resto della regione, promuovendo così le singole identità locali.
Tutto questo attraverso la creazione di nuove regole, strumenti di lavoro e di un ecosistema digitale all’avanguardia.
Il Centro Studi Turistici di Firenze ha collaborato alla stesura del nuovo piano, occupandosi in particolare di alcune tematiche: tra le principali, le nuove regole del sistema turistico regionale, il sistema dell’accoglienza e gli ecosistemi digitali.
Nuove regole per nuove strategie: gli ambiti territoriali e i prodotti turistici
A stabilire le nuove regole per la gestione del turismo in Toscana è la nuova legge sul turismo, approvata dalla Regione a dicembre 2016.
D’ora in avanti, alla Regione spettano le funzioni di programmazione (piani annuali e triennali), la promozione dell’immagine unitaria in Italia e all’estero, il coordinamento ed elaborazione dei dati su domanda e offerta turistica e il finanziamento dei progetti di sviluppo territoriale e di incentivo agli operatori.
Ai Comuni, invece, toccano le funzioni amministrative e di accoglienza, da svolgere sia a livello di singole realtà e area metropolitana, sia in forme associate.
Come spiegato da Alessandro Tortelli direttore di CST Firenze, queste ultime sono alla base del nuovo sistema di gestione del turismo. Le associazioni potranno formarsi su base territoriale, i cosiddetti ambiti territoriali, o per prodotto turistico (ad esempio wedding, sport, natura etc).
Gli strumenti operativi saranno gli Osservatori Turistici, già sperimentati in Toscana negli scorsi anni: i nuovi osservatori potranno essere di Destinazione o di Prodotto, a seconda del tipo di unione che i comuni effettueranno. Il loro compito sarà quello non solo di monitorare l’andamento del turismo ma anche di promuovere i rapporti fra imprese e amministrazioni e di coordinare insieme politiche di sviluppo e promozione.
A coordinare la promozione regionale sarà Toscana Promozione Turistica, che realizzerà accordi con i singoli ambiti per aiutarli a promuoversi e crescere.
Con questa nuova struttura organizzativa, la Toscana cercherà, nei prossimi anni, di favorire sempre più il dialogo con Enti Locali, imprese e operatori per promuovere una diversificazione dei prodotti turistici e dei territori stessi.
Accoglienza: segno distintivo della Toscana
Come spiegato da Alessandro Tortelli, direttore CST Firenze, “l’accoglienza crea valore ed è quindi un segno distintivo nel turismo”.
Ecco perchè la Regione Toscana nei prossimi anni deve puntare a migliorare la propria accoglienza così da renderla un segno distintivo della propria azione di policy turistica.
Il lavoro principale sarà quello di definire le nuove politiche di accoglienza su tutto il territorio regionale: per farlo sarà necessario organizzare un sistema efficiente di accoglienza turistica nei principali “gate” turistici regionali e una rete capillare di servizi di informazione destinati al turista.
Un lavoro che comporterà il coinvolgimento diretto degli operatori, attraverso un percorso di formazione e qualificazione
Ecosistema Turistico Digitale: Toscana sempre connessa
L’affermazione del digitale nel mondo del turismo è ormai una realtà consolidata: in questo la Toscana riveste da anni un ruolo di pioniere. Tra gli obiettivi del nuovo piano strategico Destinazione Toscana 2020, non poteva mancare, quindi, un’attenzione speciale per lo sviluppo dell’ecosistema digitale della regione.
“Oggi il digitale è un elemento fondamentale nella pianificazione e realizzazione di un viaggio per il turista” ha spiegato Massimiliano Gini, ricercatore di CST Firenze – L’obiettivo di Toscana 2020 è quello di creare un ecosistema digitale federato, per fare della Toscana una destinazione sempre più smart”
Non solo quindi siti web: tra gli obiettivi principali di Destinazione Toscana 2020 ci sono la realizzazione di una piattaforma condivisa e partecipata, e la creazione di un database unico a livello regionale.
Oltre a nuovi strumenti, il lavoro dei prossimi anni verterà molto anche sull’elaborazione dei contenuti: grazie a nuovi formati narrativi e ad una maggiore collaborazione tra i vari operatori del settore sarà possibile presentare la Toscana in modo nuovo e più appetibile, valorizzandone meglio aspetti e qualità dei singoli territori.
Nello stesso tempo verrà data maggiore attenzione all’analisi della reputazione online delle destinazioni, per valutare eventuali punti di forza o di debolezza sui quali intervenire.
Fondamentale, per consentire l’affermazione di questo nuovo modello di lavoro sarà la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore, affinchè siano in grado di usare al meglio gli strumenti che la Regione Toscana e il mercato metteranno a loro disposizione.
Destinazione Toscana 2020: il futuro del turismo in Toscana è fare squadra
Innovazione, accoglienza e partecipazione sono le principali linee guida del documento strategico Toscana 2020. Un documento che, come ricordato da Stefano Ciuoffo, assessore regionale al turismo della Regione Toscana, “fissa obiettivi, strategie e metodi per creare il turismo del futuro nella nostra regione”.
“Adesso tocca a noi però rendere questo documento una realtà – ha concluso Stefano Ciuoffo, rivolgendosi alla sala che ha assistito alla presentazione del piano – La Toscana ha sempre avuto competenze straordinarie nel turismo: è tempo che queste facciano squadra per rendere reale il modello che abbiamo elaborato”.
Il documento strategico Destinazione Toscana 2020 e i materiali dell’evento, sono disponibili sul sito di Toscana Promozione Turistica.
La rivoluzione della promozione dell’Italia nel mondo ha il suo presupposto nella comunicazione univoca e paritetica di quella straordinarietà costituita dalle 20 Regioni d’Italia, che con le rispettive “Terre Uniche”, ricche di Eccellenze che caratterizzano fortemente i territori e che potrebbero più facilmente identificare.
La concorrenza fra le Regioni è dispendiosa e non raggiunge l’obiettivo unitario necessario alla implementazione dell’incoming turistico, della maggiore presenza dei nostri prodotti nei mercati esteri ed ancora alla necessaria e indispensabile destagionalizzazione e alla diversificazione della offerte, dell’Italia nel suo complesso, siano esse Culturali, Artistiche, Territoriali, Enogastronomiche, Folcloristiche, Termali, Salutistile, Produttive.
Un Marketing Territoriale fortemente caratterizzato dalla presenza di tutte le Regioni e una altrettanto massiccia presenza, sotto il profilo numerico all’estero, di Punti di Promozione Italia, diretti e accessibili al grande pubblico, come potrebbero essere gli “AmbaStore” vere e proprie ambasciate dei Saperi e dei Sapori d’Italia.
Riccardo Rescio
V.Presidente di Assaggia l’Italia
Grazie per il suo commento Riccardo.
Le tematiche che solleva sono sicuramente interessanti e meritano di essere approfondite nell’ambito delle politiche generale di promozione del turismo italiano.
Tutte bellissime cose,ma si dimentica una cosa….il periodo di permanenza si è ristretto ulteriormente…….permanenza media sotto la settimana per i clienti stranieri…ed esempio nella pentecoste ,periodo clou,,tedeschi non se ne vedono più.La toscana è lontana per un periodo così breve e raggiungerci in macchina è impossile.Il treno non esiste,gli aerei pochi e cari,autonoleggi pure.Facciamo tutte le squadre che volete ,ma se in toscana mancano le infrastrutture continuiamo a parlare di aria fritta.
Inutile parlare delle piastrelle del bagno quando mancano ancora le fondamenta.Noi siamo una bella piastrella a cui manca la casa intorno.
Salve Mauro,
ci scusiamo per il ritardo nella risposta.
Il miglioramento delle infrastrutture è senz’altro un tema importante per il turismo in Toscana e il nuovo sistema di gestione vuol aiutare proprio a farlo emergere. La creazione dei nuovi ambiti territoriali e di prodotto ha, tra gli obiettivi programmatici, anche quello di creare un legame più stretto tra istituzioni e territorio, così da avviare un lavoro congiunto che porti ad evidenziare le problematiche e a risolverle insieme.
Come dice Riccardo Rescio [..] La concorrenza fra le Regioni è dispendiosa e non raggiunge l’obiettivo unitario necessario alla implementazione dell’incoming turistico, della maggiore presenza dei nostri prodotti nei mercati esteri [..]
Sono stato alla BIT 2019 a Milano ed è la prima cosa – o una delle prime cose – che si nota
Tutti agguerritissimi ma in ordine sparso. Forse troppo sparso
Cordiali saluti
Francesco Cuccuini
Salve Francesco,
grazie per il tuo commento.
In ottica internazionale in effetti sarebbe utile per l’Italia condurre un’azione più unitaria nella promozione del turismo,
per fronteggiare competitor sempre più agguerriti.
A guidare questa azione dovrebbe essere Enit.
Il nuovo ministro ha affrontato spesso proprio questo tema,
annunciando di voler rilanciare Enit affinchè sia il primo strumento di promozione del turismo italiano all’estero, di concerto con le regioni.
La strada quindi dovrebbe essere questa.