Dai territori all’innovazione: la formazione firmata CST Firenze


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Intervista ad Aldo Frigeri, responsabile Team Formazione CST Firenze

Progettare percorsi formativi capaci di rispondere alle sfide del mercato ed anticiparne le tendenze: da oltre 30 anni è questo l’obiettivo del settore Formazione del Centro Studi Turistici di Firenze.



Attiva dagli anni ’90, la sezione Formazione ha seguito l’evoluzione del turismo italiano ed europeo, interpretando i bisogni di un comparto in costante trasformazione e contribuendo a creare professionalità capaci di agire con competenza e visione. Un approccio pragmatico e radicato nei territori, con uno sguardo rivolto oggi alla trasformazione digitale, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità.

Lavorando a stretto contatto con Enti Pubblici, scuole ed imprese sono stati ideati e realizzati corsi di qualifica, aggiornamento e specializzazione, oltre ai progetti innovativi nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore.

A guidare il team, formato da Simona Masi, Silvia Imundo, Fernando Masti e Veronica Fanfani, è il direttore Aldo Frigeri con il quale ripercorriamo il lavoro svolto in questi anni, con uno sguardo alle prospettive future.

Direttore Frigeri, come è cambiata la formazione nel turismo in oltre 30 anni?

Moltissimo. In generale si è passati da una formazione basata sulle competenze tecniche ad una che valuta sapere, saper fare e saper essere. Una formazione cioè che mette al centro anche il servizio al cliente e gli elementi trasversali come l’empatia. Il turismo è passato negli anni al centro delle politiche formative dell’UE movimentando risorse pubbliche importanti. Oggi la gestione di queste risorse da parte delle regioni non pare all’altezza dei fabbisogni: viene imposta una gestione macchinosa e centrata più sulla forma (regole da rispettare) che sulla sostanza (i contenuti formativi), penalizzando la partecipazione dell’utenza. Un’eccezione importante è costituita dai corsi di Istruzione Tecnologica Superiore (ITS).

Quali sono stati i momenti più importanti dell’attività svolta da CST Firenze?


CST Firenze ha sempre cercato di interpretare i fabbisogni del settore, negli anni ’90 supportando la preparazione di professioni turistiche capaci di dare sostanza all’offerta regionale (Guide Turistiche, Accompagnatori, Guide Ambientali) e ai fabbisogni delle imprese collegati agli enormi afflussi che stavano per fare della Toscana un destinazione “cult” (ad esempio, corsi per Operatori incoming, addetti alle vendite, Operatori agro-turistici, Operatori dell’informazione e dell’accoglienza). In tal senso il rapporto con Comuni, Province e Regioni è stato fin dall’inizio degli anni ’90 costante e produttivo.

Negli anni 2000 abbiamo sviluppato massicciamente sia le tematiche delle nuove tecnologie digitali che i nuovi strumenti formativi messi a disposizione dalle politiche regionali (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore – IFTS, progetti innovativi regionali – PIR), supportando nel contempo l’aggiornamento a occupati e imprenditori, la formazione di giovani marginalizzati (Drop Out), la specializzazione dei diplomati.

Il decennio che va dal 2011 al 2020 ha visto il CST protagonista nella costruzione della Fondazione ITS Turismo, Arte e Beni Culturali, insieme al Comune di Firenze, offrendo così alla regione uno strumento fondamentale di innovazione tecnologica, di profili e professionalità e di contenuti. La sfida attuale è far fronte allo scetticismo montante, soprattutto fra i giovani, sull’efficacia della formazione ai fini della costruzione di una prospettiva di vita professionalmente appagante.

Guardando quindi al futuro, come vede l’evoluzione del settore e quale sarà il ruolo di CST?

Riteniamo ci sia un fortissimo bisogno di innovare normative e contenuti della formazione.

I repertori regionali sono vecchi ed obsoleti e non rispondono alle esigenze di una formazione snella nelle tempistiche ed aggiornata nei contenuti. Le norme di gestione, a partire da quelle dettate dall’UE, hanno bisogno di semplificazione per offrire servizi efficaci ai giovani e alle imprese.

Occorre una maggiore integrazione fra politiche formative e politiche turistiche a livello regionale ed una condivisione degli indirizzi non solo con le parti sociali ma con il mondo delle Agenzie formative e con le scuole. Per questo CST intende farsi promotore di un confronto ampio che metta al centro il rilancio di una formazione capace di affrontare le emergenze del futuro, digitali e green, con la necessaria efficacia.


Nel 2025 CST Firenze ha compiuto 50 anni.


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