Nel 2015 saranno 23 milioni i passeggeri a bordo delle navi con un aumento del 4% rispetto ai 22,1 milioni del 2014: è quanto previsto nell’ultimo rapporto di Clia, la Cruise Lines International Association.
Senza sosta anche gli investimenti degli armatori, che vareranno 22 nuove navi per un valore di oltre 4 miliardi di dollari.
L’impatto complessivo del mercato 2015 sarà superiore ai 117 miliardi di dollari, di cui 38 miliardi di dollari in salari degli oltre 900 mila occupati.
Il 2015 sarà anche l’anno dei cambiamenti nei programmi delle Compagnie: cinque anni fa fu varata la più grande nave da crociera del mondo con una capacità di 6.300 passeggeri; oggi l’attenzione per le nuove navi non è verso le dimensioni ma sull’unicità del design e del comfort.
I Caraibi intercetteranno più di un terzo della quota del mercato globale delle crociere, ma è previsto in aumento anche la quota del Mediterraneo, così come Asia e Australia.
L’affermazione dei canali di commercializzazione online non ha intaccato il ruolo chiave delle Agenzie di Viaggio, che continuano ad essere il canale privilegiato (70%) per la prenotazione ed acquisto del pacchetto.
Se il mercato delle crociere sembra andare a gonfie vele, lo scalo di Livorno, “la porta sul mare” della Toscana, prosegue nel suo trend di diminuzione del traffico passeggeri in questo settore.
Dopo un 2012 in cui il numero dei transiti da crociere aveva raggiunto la quota record di 1.037.849 unità, nel 2013 si è assistito ad un calo fino a 736.516 unità, mentre per il 2014 le stime dell’Autorità Portuale di Livorno indicano in 730 mila unità i transiti di passeggeri.
Il trend del porto di Livorno purtroppo è completamente slegato dai risultati registrati nei principali scali italiani: infatti, la diminuzione è stata determinata dalle decisione di alcuni armatori (Royal Caribbean, Costa Crociere, MSC, Iberos Cruceros) di trasferire alcune navi, con previsto scalo a Livorno, al vicino porto di La Spezia.
Tra le motivazioni dichiarate dalle compagnie l’assenza di una banchina dedicata per l’ormeggio delle navi da crociera.
La perdita di oltre 300 mila crocieristi dal 2012 per il Porto di Livorno non ha significato soltanto il passaggio dal 4° al 6° posto tra i principali scali italiani, ma soprattutto ha avuto un’importante ripercussione sull’economia locale e regionale.
In termini di flusso di spesa, il valore medio annuo che è mancato al sistema economico regionale è stimato in circa € 19,1 milioni, considerando sia i crocieristi che si sono limitati ad una visita della città di Livorno, quelli che hanno visitato le località limitrofe all’interno della stessa provincia, quelli che hanno effettuato escursioni verso le principali città e centri d’arte della regione e, infine, la spesa sostenuta dai membri degli equipaggi delle navi a terra.