Brand Toscana: un vantaggio competitivo ancora non del tutto sfruttato 2


firenze

Una regione ricca di storia, cultura ed enogastronomia ma dove manca ancora la capacità di sfruttare a pieno il proprio brand: questa è l‘immagine della Toscana percepita dai buyers stranieri che hanno partecipato al “Buy Tuscany 2014”, workshop turistico organizzato da Toscana Promozione per facilitare l’incontro dell’offerta toscana con il mercato dei Tour Operator.

Ai tour operator presenti, infatti, era stata posta la domanda “qual è l’immagine della Toscana che solitamente ha in mente un suo cliente quando sceglie di trascorrervi un periodo di vacanza?”

Le aspettative dello studio, condotto da CST Firenze, erano di trovare conferma della notorietà del brand toscana sui mercati turistici internazionali per la capacità della nostra regione di coniugare tradizione e innovazione, sia conservando le testimonianze del proprio passato glorioso sia offrendo relax e benessere a coloro che prediligono il contatto con la natura.

Dalle risposte è emerso che la percezione della Toscana è quella di una regione dal particolare valore storico, artistico, culturale e naturalistico, ma anche di una destinazione che produce eccellenze (wine and food), sa “accogliere” e permette di sperimentare il “vivere toscano”, stile di vita che suscita stimoli e curiosità.

La Toscana quindi è percepita come destinazione di eccellenza, universalmente riconosciuta sia come meta culturale classica, sia per la sua offerta enogastronomica, sia per il contesto paesaggistico: è considerata tappa obbligata nel tour di scoperta dell’Italia.

Diverso, invece, il punto di vista degli intervistati che guardano alla Toscana da Operatori Turistici, cioè da “imprenditori”: dai loro giudizi traspare un’immagine di destinazione concentrata sul modello di offerta turistica “classica”, che fatica a sviluppare nuove “proposte” per le numerose nicchie di mercato.

mare maremma

L’offerta balneare, ad esempio, è percepita come un prodotto frammentato, incapace di esprimere una proposta unitaria di “destinazione” e che risulta molto meno competitiva di altre.

Ne è emersa l’idea di un prodotto che va ripensato e adattato ai diversi target di riferimento, che deve riuscire ad includere possibilmente tutti i servizi della filiera, e che deve rivedere anche il dimensionamento delle imprese, che non riescono a garantire i servizi necessari ai tour operator e ai “pacchetti” da loro prodotti in grandi quantità.

Le aree della costa che oggi ricevono particolare attenzione sul mercato sono quelle di grande interesse vinicolo (come la Costa degli Etruschi): il mare quindi è considerato come il “valore aggiunto” della proposta e non la “proposta” stessa.

Un altro aspetto critico riportato dalla maggioranza degli intervistati è rivolto agli imprenditori turistici della Toscana: spesso infatti dimostrerebbero di non conoscere le opportunità che mette a disposizione il territorio dove loro stessi operano.

In sostanza, i tour operator vorrebbero produrre pacchetti a forte valore aggiunto ma la mancanza di segnalazioni da parte degli imprenditori turistici locali impedisce di fatto di trarre vantaggi economici da tutte le risorse disponibili per il brand Toscana.


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2 commenti su “Brand Toscana: un vantaggio competitivo ancora non del tutto sfruttato

  • Vasco Caini

    La legge nazionale indica per la tassa di soggiorno una proporzionalità al prezzo.
    A Siena si assegna la stessa tassa agli alberghi a 4 stelle come agli affittacamere.
    Il rapporto di prezzo tra le due categorie è pari a 10.
    Non sembra rispettato il principio di proporzionalità.
    Grazie per l’attenzione.

    • CST L'autore dell'articolo

      Salve Vasco,
      grazie per il tuo commento!

      L’assessorato al turismo del Comune di Siena ha letto quanto da te scritto e ci ha inviato la risposta che riportiamo:

      “La deliberazione della Giunta Comunale n. 3 del 4 gennaio 2012, che stabilisce l’impostazione complessiva delle tariffe dell’imposta di soggiorno, precisa che la misura dell’imposta è stabilita con criteri di gradualità e proporzionalità, assumendo come parametri di riferimento le tipologie e classificazioni delle strutture recettive – in quanto espressive, oltre che delle caratteristiche e dei servizi offerti, anche del valore economico/prezzo del soggiorno – ma anche l’articolazione in due distinti periodi dell’anno (1/11 – 28/2 1/3 – 31/10), nei quali la domanda turistica nel Comune di Siena si differenzia notevolmente come numero di presenze.
      La scelta di questa “doppia” parametrazione ha comportato una semplificazione dell’articolazione delle tariffe relativa alla tipologia della struttura recettiva, con l’applicazione di differenze solo nei confronti delle strutture alberghiere a 5 stelle e per le residenze d’epoca aventi prezzi superiori ad € 200/notte, per le quali sono previsti importi massimi in alta stagione, e nel caso di ostelli e campeggi, ai quali si applicano tariffe inferiori rispetto a quelle intermedie. Saluti cordiali”

      Per maggiori informazioni è possibile anche contattare il Servizio Tributi del Comune di Siena o consultare il sito http://eng.comune.siena.it/Il-Comune/Servizi/Pagare-tasse-e-tributi/Imposta-di-Soggiorno