BIT 2016: Turismo Esperienziale e impatto economico degli eventi


bit 2016

Cultura, food, sport, wedding: il turismo esperienziale cresce secondo quanto emerso a BIT 2016, Borsa del Turismo Internazionale che si è tenuta a Milano dal 11 al 13 febbraio. La manifestazione ha infatti confermato la tendenza che da tempo interessa il turismo italiano e internazionale, ovvero la voglia di trasformare la vacanza in un’occasione per vivere esperienze diverse.

Ecco perchè, accanto ai classici segmenti del Mice, Luxury e Leisure e al Food&Wine, quest’anno ne sono comparsi altri due:

Destination Sport: con un giro d’affari di 6,3 miliardi di euro, 10 milioni di viaggi e 60 milioni di pernottamenti censiti dall’Osservatorio Nazionale del Turismo, lo sport rappresenta uno dei segmenti più promettenti del turismo anche perchè consente la promozione di aree meno note e la destagionalizzazione dei prodotti. Anche per questo sarà sempre più importante valutare le ricadute economiche di eventi sportivi, come già sottolineato nello studio “Toscana SporTurismo” realizzato da CST per CONI.

I love Wedding: il giro di affari per i viaggi di nozze nel 2015 è stato di 5 miliardi di euro, al quale si aggiunge il segmento dei matrimoni all’estero; per quanto riguarda quest’ultimo l’Italia può giocare un ruolo di primo piano, come emerso dai dati di due ricerche ripresi e diffusi durante l’evento, “Wedding Tourism” di JFC, e Destination Weddings in Tuscany di CST.

Se da una parte il turismo esperienziale cresce, dall’altra la misurazione del suo impatto economico sui territori assume un peso sempre più rilevante: e proprio a questi temi rimandano due degli studi presentati a BIT 2016, l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi e la I Indagine Nazionale sulle guide turistiche.

Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi – Federcongressi

oice 2014

L’Osservatorio realizzato da Federcongressi e ASERI-Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è nato con l’obiettivo di monitorare tutti gli eventi che si svolgono in Italia.

Dalla ricerca è emerso che nel 2014 in Italia sono stati realizzati 308.912 eventi (con un minimo di 10 partecipanti ciascuno), per un totale di 25.534.011 partecipanti e di 38.237.617 presenze. La durata media è risultata di 1,5 giorni e il numero medio di partecipanti è stato di 83 persone.

Interessante notare come il 60% degli eventi ha avuto riferimenti locali, il 31% nazionali e solo il 9% internazionale. Gli eventi promossi da associazioni, aziende e istituzioni hanno rappresentato il 77,3% del totale; inoltre il 57,5% degli eventi si è svolto al Nord, il 26,1% al Centro e il 16,4% nel Sud e nelle Isole.

L’indagine ha effettuato anche un’analisi sulla distribuzione delle sedi per eventi in Italia: la metà è dislocata al Nord (50,3%), il 27,7% al Centro, il 14% al Sud e l’8% nelle Isole. Inoltre dei 2.108 comuni italiani che dispongono di almeno una sede per eventi, il 62,4% ha un’unica sede, il 16,8% due sedi, l’11,1% da 3 o 4 sedi, il 6,5% da 5 a 9 sedi e solo il 3,3% almeno 10 sedi. Tre sono le città che dispongono di più di 100 sedi: Roma con 423 sedi (7,3%), Milano con 215 sedi (3,7%) e Firenze con 113 sedi (2%).

Da notare come il 51% delle realtà che ospitano eventi aveva previsto per il 2015 un aumento del proprio fatturato.

Secondo quanto reso noto da Federcongressi l’obiettivo principale dell’Osservatorio nei prossimi anni sarà proprio quello di analizzare le ricadute economiche dell’organizzazione di eventi sul territorio per dare modo a chi opera in questo settore di poter studiare politiche adeguate.

Indagine Nazionale sulle Guide Turistiche – Confguide

confturismo

L’indagine, prima in Italia, è stata realizzata da Confguide con l’obiettivo di offrire un panorama del fenomeno delle guide turistiche in Italia.

Dai dati è emerso che 9 guide su 10 esercitano effettivamente la professione e per la metà si tratta della principale attività lavorativa. Italiani per l’87,9% e di madre lingua straniera per il 12,1%, le guide sono in prevalenza laureati (83,5%) in conservazione e tutela dei beni culturali, in storia dell’arte e archeologia (38%) oppure in lingue straniere (27%).

I tour culturali sono la maggioranza (72,3%), mentre il 20,5% lavora con passeggiate e tour turistici in esterna e il 2,9% è specializzata in tour a carattere religioso. La composizione della clientela mostra una prevalenza di stranieri (60,5%), proveniente da USA (47,3%), Germania (25,6%), Francia (23,3%) e Regno Unito (22%). Seguono gli italiani che risiedono in altre regioni (37,7%), mentre il target prevalente di clientela è interno alla regione per il 25,3% e locale per il 14,5%.

Il 71% degli operatori alberghieri interpellati ha dichiarato di avere ospiti interessati a svolgere visite guidate, per un’incidenza media del 20% sulla clientela complessiva: ad essere interessati sono soprattutto gruppi di amici o familiari (54,2%), seguiti da famiglie (38,6%) e coppie di vacanzieri (33,3%).
Buona anche la risposta di gradimento: gli operatori alberghieri esprimono un voto medio di 8,4 (su un massimo 10) per le attività delle guide turistiche sperimentate dalla propria clientela.

Tutti i dati dell’Indagine nazionale sulle Guide Turistiche

stand bit

“Le previsioni mondiali stimano un turismo in crescita nei prossimi anni (+4% solo nel 2016) ma è un dato di fatto che si tratta di un turismo che cambia – ha commentato Alessandro Tortelli, direttore di CST Firenze – BIT2016 conferma questa tendenza e permette di ricordare due aspetti importanti: il primo riguarda le imprese turistiche, che devono adeguarsi ai cambiamenti iniziando a personalizzare i propri servizi anche per adeguarsi al turismo esperienziale; il secondo riguarda invece chi si occupa di studiare e monitorare il turismo e rende sempre più urgente la necessità di adeguare i parametri tradizionali delle rilevazioni, come emerso all’ultima edizione di BTO 2015”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *