Natura, artigianato, cultura, enogastronomia unite insieme dal tema conduttore della geotermia: sono le caratteristiche principali del Cuore caldo della Toscana, il nuovo prodotto turistico omogeneo al quale stanno lavorando 6 Amministrazioni comunali della Toscana, con il contributo del Centro Studi Turistici di Firenze.
Il progetto, che lega turismo e geotermia, è stato illustrato a Milano nello stand di Toscana Promozione Turistica, durante BIT 2018 – Borsa Internazionale del turismo, alla presenza degli amministratori locali e dei rappresentanti della Regione Toscana.
I comuni interessati sono Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Pomarance e Radicondoli, distribuiti sulle tre province di Grosseto, Pisa e Siena. Un territorio che è stato identificato come il Cuore caldo della Toscana, dato che, fin da epoca storica, queste zone sono state caratterizzate da una forte attività geotermica.
Se in passato la geotermia è stata sfruttata solo per produrre energia, oggi l’obiettivo è quello di renderla un elemento di attrattiva per una certa componente turistica, alla ricerca di nuove esperienze a stretto contatto con il territorio. Un turismo legato soprattutto alla bellezza della natura e alle attività all’aria aperta, in un’area meno conosciuta della Toscana e quindi in gran parte ancora tutta da scoprire.
“La domanda turistica in questo senso è comunque già presente – ha spiegato Alessandro Tortelli, direttore del Centro Studi Turistici di Firenze, presentando a Milano i dati su turismo e geotermia in Toscana – Questa area registra ogni anno circa 25.000 arrivi per 120.000 pernottamenti: se gli arrivi sono quasi equamente distribuiti tra italiani (13.000) e stranieri (12.000), i pernottamenti dimostrano invece un interesse maggiore da parte della componente straniera, che raggiunge le 80.000 notti contro le 40.000 degli italiani”.
Anche l’offerta turistica dell’area interessata è pronta, con circa 190 strutture ricettive attive per quasi 3000 posti letto: di questi, la maggior parte sono realtà extralberghiere ed in particolare agriturismi.
“Ciò che lega questi 6 comuni è proprio la componente geotermica, che li rende unici rispetto ad altre aree della Toscana e quindi adatti a diventare un nuovo prodotto turistico omogeneo, così come avvenuto per la Via Francigena”, ha spiegato Tortelli.
Secondo quanto previsto dalla legge del turismo n.86/2016 della Regione Toscana, un prodotto turistico omogeneo è un insieme di beni e servizi di un territorio che compongono un’offerta in grado di rispondere alle esigenze di specifici segmenti della domanda turistica, con l’obiettivo di realizzare un’offerta di qualità. Per farlo, i comuni possono associarsi mediante la stipula di una convenzione, così da realizzare un sistema organizzativo e di promozione omogeneo sul territorio regionale.
In questo caso i 6 comuni interessati hanno già sottoscritto un protocollo, con il coordinamento del Cosvig, Consorzio per lo Sviluppo delle aree geotermiche: l’accordo riguarda attività di animazione turistica, promozione, informazione ed accoglienza legate al binomio turismo e geotermia; le attività saranno monitorate e analizzate, così come i flussi turistici intercettati.
In attesa dell’approvazione da parte della Regione Toscana, che sancirà ufficialmente la nascita del nuovo prodotto turistico omogeneo, i comuni del Cuore caldo della Toscana hanno già iniziato a collaborare: a BIT 2018 infatti è stata presentata la guida Colline del Vapore, scritta dal giornalista Enrico Caracciolo, che racconta proprio questo territorio dal punto di vista culturale, naturalistico e delle attività produttive e artigianali.
“La creazione di un nuovo prodotto turistico omogeneo, come quello del Cuore caldo della Toscana, è un percorso che consente alle singole amministrazioni di fare rete per valorizzare il proprio territorio, migliorare l’accoglienza dei turisti e nello stesso tempo far crescere le competenze dei propri operatori – ha concluso il direttore Alessandro Tortelli – L’obiettivo è non solo quello di rendere questa destinazione più forte e competitiva, capace quindi di intercettare i bisogni dei nuovi turisti, ma anche di favorire lo sviluppo del territorio stesso, creando nuove opportunità per chi ci vive ogni giorno”.